La Città di Milano ricorda Bonaventura Ferrazzutto intitolandogli un giardino

Una targa di marmo bianco da ieri 2 ottobre 2024 indica che il giardino compreso tra la via Marziale e la via Visconti di Modrone, nel centro di Milano, è intitolato a Bonaventura Ferrazzutto. Luogo particolarmente caro ai socialisti milanesi perché nei pressi sorgeva la sede meneghina dell’Avanti!, giornale di cui Bonaventura Ferrazzutto era stato amministratore dal 1920 al 1926; anni difficili nei quali il fascismo con le sue brutali aggressioni, tendeva ad eliminare gli oppositori e tutte le voci libere, come quella dell’Avanti! appunto era. Nel corso della bella cerimonia di intitolazione, hanno preso la parola l’assessore comunale alla Cultura, Tommaso Sacchi ed il presidente del Municipio 1 di Milano, Mattia Abdu Ismahil, che hanno tracciato un profilo di Bonaventura, ricordandone l’impegno per la libertà, la lotta antifascista e l’attività partigiana. L’assessore Sacchi ha evidenziato come questo gesto si sia ritenuto necessario per non dimenticare la figura dell’esponente socialista e per onorarne la memoria ed anche come Ferrazzutto, nel ruolo che ricopriva all’Avanti!, ma non solo, difese la libertà ed i diritti di tutti gli italiani a costo della sua stessa vita. Il presidente Abdu, illustrando le motivazioni dell’intitolazione, ha ricordato il particolare legame che la città di Milano ha avuto ed ha tutt’ora con il mondo socialista, testimoniando come i difficili anni ’90 non siano stati che una parentesi non in grado di scalfire la relazione dei socialisti milanesi con il loro territorio e le istituzioni. Alla presenza di un folta delegazione di socialisti milanesi con le bandiere di partito, del segretario regionale PSI Lorenzo Cinquepalmi, di rappresentanti della federazione metropolitana di Venezia (luogo natio di Ferrazzutto), della redazione dell’Avanti! della domenica e di componenti dell’associazione Kuliscioff, sono intervenuti anche autorevoli esponenti dell’Anpi e dell’Aned (associazione nazionale ex deportati), ricordando le gesta di Bonaventura Ferrazzutto e la sua deportazione come politico inviso al regime, dapprima nel campo di Mauthausen dove, indomito, riuscì a formare un Comitato di Liberazione Internazionale che intraprese azioni di grande rilievo. Successivamente venne trasferito al castello di Hartheim, dove i prigionieri venivano sottoposti a terribili esperimenti scientifici e dove Ferrazzutto morì il 4 ottobre 1944 all’età di 57 anni. La cerimonia si è conclusa con un ricordo della nipote di Bonaventura, Franca Ferrazzutto, la quale ha ricordato l’impegno politico e sociale del nonno, a Venezia come a Milano.

Andrea Follini

Milano, 3 ottobre 2024

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